Lo sceicco Ahmad al-ʿAlawî (1869-1934).

La conoscenza salva soltanto a condizione d’impegnare tutto ciò che siamo: quando è una via che dissoda e trasforma, e ferisce la nostra natura come il vomere solca la terra.

Ciò significa che l’intelligenza e la certezza metafisica non salvano da sole, e non impediscono da sé le cadute titaniche. Questo spiega le precauzioni psicologiche e altre con cui ogni tradizione spirituale cinge il dono della dottrina.

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Allorché la conoscenza metafisica è effettiva, genera l’amore e distrugge la presunzione. Genera l’amore: ovvero la direzione spontanea della volontà verso Dio, e la percezione di “me stesso” — e di Dio — nel prossimo.

Distrugge la presunzione: poiché la conoscenza non consente all’uomo di sopravvalutarsi, né di sottovalutare altrui; incenerendo tutto quel che non è Dio, mette in ordine ogni cosa.

Tutto ciò che san Paolo dice della carità concerne la sapienza effettiva, dal momento che questa è amore; egli l’oppone alla teoria come concetto umano. L’Apostolo vuole che la verità venga contemplata con il nostro essere intero; chiama “amore” quella totalità della contemplazione.

La conoscenza metafisica è sacra. La peculiarità delle cose sacre consiste nell’esigere dall’uomo tutto ciò che egli è.

Schuon, Prospettive spirituali e fatti umani, Meditarranee, 2011, pp. 126-127.